PLD: Basta con la forzatura del proporzionale – è ora di rispettare la volontà popolare

 

Innanzitutto una constatazione: Il popolo grigione si è espresso per otto volte contro un cambiamento del sistema elettorale e contro il sistema proporzionale e malgrado ciò i promotori del proporzionale non rinunciano a minacciare un altro ricorso contro il risultato delle elezioni in vista delle prossime elezioni del Gran Consiglio.

In questi giorni il tribunale federale ha respinto un ricorso di un piccolo gruppo di aventi diritto di voto e dell’UDC grigione relativo al sistema di voto maggioritario per il Gran Consiglio. Il tribunale federale sostiene con ciò in modo chiaro e senza equivoci la decisione del tribunale amministrativo cantonale che non era entrato nel merito del ricorso perché lo stesso era stato inoltrato troppo tardi.

Il PLD.I Liberali Grigioni prende atto con soddisfazione della decisione del tribunale federale che a sua volta non è entrato nel merito del ricorso contro il sistema maggioritario.

Con ciò anche il livello supremo di giustizia svizzero avvalora ciò che il popolo grigione, in qualità di primo organo costituzionale aveva già confermato per otto volte consecutive. Il popolo grigione si è sempre espresso contro un cambiamento di sistema per le elezioni del Gran Consiglio. Questo è stato pure confermato dall’assemblea federale riunita che aveva approvato il sistema maggioritario. Lo stesso tribunale federale in diverse precedenti decisioni più volte aveva confermato che sia il sistema elettorale maggioritario che quello proporzionale soddisfano l’ordinamento costituzionale

Il PLD.I Liberali Grigioni spera ora che la volontà popolare confermata più volte e che le due decisioni giudiziarie, del tribunale amministrativo grigione e del tribunale federale, possano finalmente essere accettate e che non siano altri giudici a imporre un sistema elettorale al popolo grigione, un sistema che lo stesso popolo aveva respinto per ben otto volte. Proprio chi pone la volontà popolare sopra a ogni cosa, dovrebbe farlo anche se la volontà popolare, per una volta, non piace. Sarebbe addirittura ridicolo se fossero proprio questi ricorrenti, che rifiutano i giudici stranieri, a chiedere aiuto alla corte suprema europea per i diritti umani per difendere la propria posizione.

 

Silvio Zuccolini, Responsabile stampa